Big Eyes: la storia di Margaret Keane

 

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Fonte: zimbio.com

Peggy Doris Hawkins meglio nota la grande pubblico come Margaret Keane fece scalpore alla metà degli anni ’60 per il caso di furto artistico più acclamato della storia e riportato in auge in anni recenti dal regista Tim Burton nel film che la racconta: Big Eyes.

Nacque a Nashville il 15 settembre 1927 e si distinse sin da subito per i suoi dipinti raffiguranti soggetti dai grandi occhi sproporzionati rispetto al viso, inizialmente degli angeli per la sua parrocchia.

”In seguito iniziò a dipingere donne, bambini e animali sempre con quella particolare caratteristica degli occhioni tristi “iconizzando” il detto “gli occhi sono lo specchio dell’anima”. Infatti è la sua anima quella che vediamo in tutti questi dipinti, le sue emozioni e ciò che le sta intorno, l’ambiente, la vita, si riversano tutti sulle sue tele creando soggetti dal grande impatto visivo e che caratterizzarono la cultura di massa del periodo nel Stati Uniti. Non solo quadri ma anche poster, cartoline, gadget, le sue opere vennero prodotte e riprodotte creando un vero e proprio fenomeno di massa.

Tutto ciò ovviamente, sebbene interessante, fu avvolto da un alone scuro di menzogne, insicurezza e plagio. Una donna probabilmente troppo ingenua che si affidò interamente al marito Walter Keane, convincendola che l’arte delle donne vendeva meno rispetto a quella degli uomini e così, complici, avviarono una grandissima frode, lei realizzando i quadri e lui spacciandoli per suoi e andando avanti così per diversi anni in cui il marchio Keane divenne famosissimo e Walter Keane artista di successo e abile manager.

Appropriandosi delle opere della moglie, Walter Keane raggiunse il suo obiettivo di acclamarsi al mondo come artista sebbene non sapesse nemmeno impugnare un pennello nei fatti e Margaret si lasciò trascinare dall’abilità del marito negli affari.

Il castello di carte realizzato era però destinato a crollare. Il rapporto tra i due si ruppe, Margaret finalmente prese in mano la sua vita, scappò dal marito rifugiandosi alle Hawaii e li, con l’aiuto del nuovo compagno, decise di raccontare la verità alla radio locale, citando in giudizio l’ex marito e avviando così uno dei processi più noti della storia dell’arte.Esempi di orfanelli _ 1962

L’oggetto della contesa era l’attribuzione dei quadri, le tele degli orfanelli dai grandi occhioni, circondati da sfondi scuri che tanto intenerirono il cuore dell’America. Per prendere una decisione, il giudice attuo la procedura più semplice che ci potesse essere, disse ai due ex coniugi di dipingere in aula. Margaret concluse il suo dipinto in 53 minuti mentre Walter finse un dolore alla spalla dichiarandosi impossibilitato a dipingere. Ormai la verità si palesò davanti agli occhi di tutti e Margaret vinse il processo per diffamazione e ottenne un lauto risarcimento che però in una successiva occasione, la corte d’appello revocò.

Walter continuò sempre a sostenere che i dipinti erano i suoi sebbene non provò mai di saper dipingere.

Margaret invece riuscì a prendere in mano la sua vita e la sua arte, divenne Testimone di Geova, si risposò e i suoi dipinti complici della serenità e degli splendidi colori delle Hawaii, divennero più luminosi.

Frame tratto dal film Big Eyes con alcuni esempiMolte grandi star le commissionarono dipinti o acquistarono alcuni dei suoi quadri. Ella divenne l’artista della massa e delle star e molto probabilmente le abili trovate di
marketing dell’ex marito furono azzeccate sebbene fini a se stesso e al denaro e non al bene della moglie.

Attualmente vive in California, ha 90 anni ed è amata dai suoi fan. Continua a dipingere, è tra le artiste più influenti del panorama culturale ed è a tutti gli effetti una vera e propria icona.

 

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