Nel Laboratorio Simultaneo di Sonia Terk Delaunay

Mi ricordo la prima volta che incontrai Sonia Terk Delaunay nel libro di storia dell’arte della mia scuola superiore: c’era una sua opera che prendeva buona parte della pagina, i prismi elettrici, quella forza nel colore era davvero wow, mi piacque subito!

Chi era Sonia Terk Delaunay?

Nel Laboratorio Simultaneo di Sonia Terk Delaunay
Sonia Delaunay
© Getty Images

Nata Sara Ilinitchna Stern il 14 novembre 1885 in Ucraina, si trasferì giovanissima a San Pietroburgo dal fratello di sua madre Henri Terk. Egli era un avvocato di successo e voleva adottare la giovane futura Sonia per darle prospettive migliori. Inizialmente la madre si oppose ma alla fine, nel 1890, Sarah venne adottata dai Terk e cambiò il nome in Sonia Terk. Con i suoi zii viaggiò molto ed ebbe la possibilità di frequentare le scuole migliori in Russia e in Germania. Nel 1905 poi, decise di trasferirsi a Parigi e portare avanti la sua vocazione artistica.

Nel Laboratorio Simultaneo di Sonia Terk Delaunay
Sonia Delaunay, 1914, Prismes électriques, oil on canvas, 250 x 250 cm, Musée National d’Art Moderne, Centre Pompidou, Paris
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La ville lumiere è la città delle grandi speranze, soprattutto per gli aspiranti artisti. Frequentò molto le gallerie d’arte e si lasciò contagiare dalla potenza delle opere di Van Gogh e Gauguin.

Nel Laboratorio Simultaneo di Sonia Terk Delaunay
Gli abiti simultanei di Sonia Terk Delaunay

Durante il suo primo viaggio a Parigi conobbe e si sposò con Wilhelm Uhde, proprietario di una galleria d’arte. Pare che sia stato un puro e semplice matrimonio di convenienza quello tra i due: Sonia entrò a far parte in piena regola del mondo artistico mentre Uhde con il matrimonio poté mascherare la sua omosessualità.

Assiduo frequentatore della galleria Uhde, insieme alla madre, era Robert Delaunay. Possiamo dedurre come andò a finire: i due si innamorarono e Sonia chiese il divorzio da Uhde. Si sposò con Robert il 15 novembre 1910, un anno dopo nacque il loro primo figlio Charles.

In Robert ho trovato un poeta. Un poeta che non scrive con le parole ma con i colori

Questi sono anche gli anni della guerra. La rivoluzione russa colpì gli zii di Sonia che non poterono più darle il supporto economico di prima. Lei dovette trovare una nuova fonte di guadagno. La sua passione artistica la guidò e ottenne commissioni in ambito del design e della moda. Creò abiti di scena, decorazioni da interni e ovviamente continuò a dipingere e sperimentare con il marito.

Nel Laboratorio Simultaneo di Sonia Terk Delaunay
Sonia Delaunay, 1957 – © Getty Images

Sonia divenne via via sempre più famosa nella moda ed iniziò a produrre abiti anche per privati e diede vita ad un vero e proprio business.
Tra i suoi ultimi lavori troviamo la decorazione di 2 padiglioni per l’Esposizione internazionale delle arti e tecniche nella vita Moderna. Robert morì nel 1941.

Sonia Terk continuò a lavorare assiduamente, era ormai un’artista di grande fama e successo. Morì il 5 dicembre 1979 a Parigi.

Orfismo (o Cubismo Orfico)

Sonia Terk Delaunay e suo marito sperimentarono tantissimo in ambito artistico. Nel 1911 nasce – un po’ per caso – la sua prima opera d’arte che fece da apripista: una coperta patchwork formata da geometrie e colori diversi. Insieme a Robert, studiò il colore e la luce.

Nel Laboratorio Simultaneo di Sonia Terk Delaunay
Sonia Delaunay, Rythme, 1938, oil on canvas, 182 x 149 cm, Musée National d’Art Moderne, Paris
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Il termine Orfismo fu coniato da Guillaume Apollinaire, amico dei coniugi Delaunay. È una sorta di versione del Cubismo, infatti, spesso vengono trattati insieme nei libri d’arte. L’orfismo si concentra però molto di più sul colore appunto, sull’effetto dei colori mixati insieme e l’impatto che questo genera sull’occhio umano. I loro studi li portarono a mixare i colori insieme in modo da generare una tinta che all’apparenza sembra uniforme, ma l’occhio attento può percepire la miriade di sfumature e toni diversi, tutti colori puri uniformati insieme per giocare con la percezione dell’occhio umano.

Nel suo Laboratorio Simultaneo – lo studio di Sonia Terk – nascono le prime opere simultanee, non solo dipinti ma collage, abiti, borse, cappelli, sciarpe. Lo stile simultaneo divenne un marchio registrato. I suoi abiti sono innovativi come la sua arte, hanno tendenze astratte, sono potenti come i suoi Prismi Elettrici.

La sua sensibilità diede nuovo impulso all’arte, creò qualcosa di completamente nuovo e straordinario ancora oggi.

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